lunedì vi ho anticipato che sarebbe stata una settimana ricca di post sul blog, e così oggi vi voglio parlare del nuovo thriller di Alafair Burke edito Piemme. Anche stavolta ho potuto leggere questo bel romanzo grazie alla collaborazione con Thriller Nord dove potete trovare il focus sull'ambientazione del libro.
Trama.
Immagina che la polizia arrivi a casa tua e ti mostri una foto in cui tu - con i capelli di quel tuo rosso inconfondibile, il tuo cappotto blu - stai baciando un uomo. Peccato che quell'uomo sia stato trovato morto trentuno ore prima, e tu non ricordi di averlo mai baciato. Anzi, lo conoscevi appena. Era il tuo nuovo capo, l'uomo che ti aveva dato in gestione la galleria per conto di un misterioso proprietario. Il lavoro dei tuoi sogni: ti era sembrato troppo facile, troppo bello per essere vero. Eppure tutto era andato liscio, la galleria esisteva davvero, avevi firmato un contratto regolare. Adesso, però, guardando quella foto capisci che non c'era niente di regolare. Niente di facile. Perché là fuori qualcuno sta cercando di incastrarti, anche se non riesci a immaginare il motivo. Qualcuno che sa molte cose di te. E che forse ti è molto vicino... In questo thriller in cui nulla è come sembra, Alice Humphrey vede crollare intorno a sé, come un castello di carte, ogni certezza. Compresa quella più importante: la sua stessa innocenza.
Recensione.
La trama parla da sola, non vi dirò altro. Voi stessi, insieme alla protagonista, dovrete scoprire i complessi intrecci narrativi che la bravissima Alafair Burke ha magistralmente creato dando vita a un thriller davvero avvincente.
Posso però descrivervi ciò che vi terrà incollati alle pagine di questo libro: curiosità, adrenalina e profonda empatia nei confronti della protagonista, non vi abbandoneranno mai. Vi renderete conto che non vi sono certezze nella vita, che da un momento all’altro, anche un minimo particolare, un’occasione fortuita, può cambiare la vostra esistenza. E se il cambiamento porta a vivere un incubo che sembra non finire mai?
Accompagnerete Alice in un’odissea che le farà mettere in dubbio ogni aspetto della sua vita, ma che sarà anche l’occasione per una crescita personale che la porterà a risplendere, a trovare il suo posto nel mondo, quello che ha sempre disperatamente cercato, lontano dalla sua ingombrante famiglia.
Avrete capito che ho adorato la protagonista, sì, non posso negarlo! All’inizio è fragile, ingenua, insoddisfatta, ma quando vede venir meno ogni sua sicurezza, tira fuori un carattere inimmaginabile. Si dimostra scaltra, forte e instancabile.
Sono rimasta colpita anche dal ruolo svolto dalle forze dell’ordine: nel racconto sono diversi i rappresentanti della categoria e l’autrice non ha lasciato nulla al caso nella loro caratterizzazione, mettendo in risalto i loro pregi e i loro difetti.
Ulteriori elementi a favore di “Una perfetta sconosciuta” sono l’ambientazione, una New York spenta, in piena crisi economica, e il ritmo della narrazione. A proposito di questo ultimo aspetto, gli eventi si susseguono uno dopo l’altro, come in un film, tanto che, per il lettore, non sarà difficile immaginare questa storia riprodotta sul piccolo o grande schermo.
"In New York,
Concrete jungle where dreams are made of,
There’s nothing you can’t do,
Now you’re in New York,
these streets will make you feel brand new,
the lights will inspire you,
lets here it for New York, New York, New York"
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