Nuova settimana, nuova recensione. Oggi il protagonista è la "La teoria imperfetta dell'amore" di Julie Buxbaum, autrice già conosciuta in Italia per "Dimmi tre segreti", pubblicato sempre da De Agostini.
Vi anticipo già che, a mio parere, è una lettura adatta a tutti, ma la consiglierei soprattutto ad un pubblico giovane, perché affronta un tema serio con semplicità e leggerezza.
"David Drucker, che è così tante persone nello stesso momento: il ragazzo che si siede sempre da solo, che parlava di fisica quantistica persino sulla poltrona nello studio di mio padre , che mi ha tenuto per mano nella neve."
Trama.
A volte basta cambiare prospettiva per dare senso al mondo. Da quando suo padre è morto in un incidente d’auto, Kit non è più la stessa. Non ha più voglia di ridere, scherzare o confidarsi con le amiche di sempre. L’unica cosa che desidera è chiudere fuori il mondo intero e voltare pagina. Per questo decide di lasciare il tavolo affollato a cui si siede ogni giorno in mensa e prendere posto a quello di David. David, che gira per i corridoi della scuola con le cuffie nelle orecchie e non parla con nessuno. David, che è un genio della fisica ma quando si agita trema come una foglia. I due non potrebbero essere più diversi, ma lentamente quei pranzi in solitudine diventano un appuntamento fisso, atteso, e tra sguardi e parole sussurrate, Kit e David imparano a essere amici. Forse qualcosa di più. Fino a quando David decide di aiutare Kit a ricostruire che cosa è successo il giorno in cui suo padre è morto. Perché David non sopporta le questioni irrisolte, non sopporta le equazioni lasciate a metà. E farebbe di tutto per ricomporre i pezzi del cuore infranto di Kit. Ma il sentimento che li lega sarà abbastanza forte per resistere alla verità?
Perché leggerlo?
Spesso la sofferenza, per quanto negativa, ci aiuta a diventare persone migliori, a guardare le cose da un altro punto di vista. È questo quello che accade a Kit, la classica ragazza popolare del liceo, quella che mal sopportiamo quando guardiamo qualche film per adolescenti.
Kit perde il suo papà, il mondo le crolla addosso e la sua vita, all'improvviso, cambia completamente. Per reagire alla disperazione, decide allora di cercare qualcosa di nuovo e di diverso, e così trova David.
Kit e il suo dolore sono sicuramente una parte fondamentale del romanzo, ma la scena viene rubata proprio da lui, David, l'adolescente "strano" che ama la fisica e che sta sempre solo. Ma David non è "strano", è affetto dalla sindrome di Asperger, una malattia definita anche autismo ad alto funzionamento. È per questo che agisce in modo bizzarro, che non riesce ad interagire con le persone e che sembra il ritratto vivente dell'apatia. La patologia lo rende così: razionale fino al midollo, un asso quando si tratta di sequenze numeriche e di contesti nei quali bisogna ricorrere alla logica. Kit, però, riesce a fare breccia nella bolla di razionalità nella quale vive David, che piano piano si apre con la nostra protagonista fino a diventarne amico.
"La teoria imperfetta dell'amore" è la storia di due ragazzi che scoprono di aver bisogno l'uno dell'altro per affrontare la vita e le difficoltà che essa ci pone davanti, e che nel loro cammino comprendono che il mondo ha tante chiavi di lettura, tutte corrette e perfette nella loro unicità. Un racconto che non ha la pretesa di trattare in maniera approfondita un tema difficile come quello dell'autismo, ma che è stato scritto con l'intento di instillare nel lettore il desiderio di conoscere meglio una simile malattia e la particolare visione che gli autistici hanno del mondo.
È un romanzo che vi consiglio e alla cui lettura, fossi in voi, farei seguire la visione di due serie tv che ho avuto modo di apprezzare in questo periodo e che trattano più o meno da vicino la tematica. Parlo di "The Good Doctor", in cui Shaun Murphy, il giovane medico protagonista è autistico, e di "Chicago Med", dove uno dei personaggi, il Dr. Isidore Latham ha la sindrome di Asperger.
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