venerdì 31 agosto 2018

[#aspettandoisoladineve] - Il quinto giorno - "Non aspettare la notte" di Valentina D'Urbano



Ultima giornata di #aspettandoisoladineve!
Con oggi terminano i post 
dedicati ai libri di Valentina D'urbano e pubblicati sui nostri blog, ma fino al 3 settembre avrete la possibilità di portarvi a casa, in anteprima assoluta, una copia speciale in edizione fuori commercio del suo nuovo attesissimo romanzo, Isola di Neve, in libreria dal 13 settembre
Un/a fortunato/a tra voi il 4 Settembre potrà  vincere la copia con la dedica dell'autrice! 
Continuate a leggere per scoprire come partecipare!




Trama

Giugno 1994. Roma sta per affrontare un'altra estate di turisti e afa quando ad Angelica viene offerta una via di fuga: la grande villa in campagna di suo nonno, a Borgo Gallico. Lì potrà riposarsi dagli studi di giurisprudenza. E potrà continuare a nascondersi. Perché a soli vent'anni Angelica è segnata dalla vita non soltanto nell'animo ma anche su tutto il corpo. Dopo l'incidente d'auto in cui sua madre è morta, Angelica infatti, pur essendo bellissima, è coperta da cicatrici. Per questo indossa sempre abiti lunghi e un cappello a tesa larga. Ma nessuno può nascondersi per sempre. A scoprirla sarà Tommaso, un ragazzo di Borgo Gallico che la incrocia per caso e che non riesce più a dimenticarla. Anche se non la può vedere bene, perché Tommaso ha una malattia degenerativa agli occhi e sono sempre più i giorni neri dei momenti di luce. Ma non importa, perché Tommaso ha una Polaroid, con cui può immortalare anche le cose che sul momento non vede, così da poterle riguardare quando recupera la vista. In quelle foto, Angelica è bellissima, senza cicatrici, e Tommaso se ne innamora. E con il suo amore e la sua allegria la coinvolge, nonostante le ritrosie. Ma proprio quando sembra che sia possibile non aspettare la notte, la notte li travolge...

Uno dei miei libri preferiti di sempre (qui trovate la recensione), di cui queste sono solo due delle tante frasi che ho sottolineato.
“...Non ti mentirò, non ti dirò che i tuoi segni non si notano. Perché sei una ragazza intelligente e lo sai pure tu che è la prima cosa che uno guarda, quando ti vede. Ma, Angelica, c’è altro nella vita. C’è molto altro. E tu sei bella da morire.» Fece un passo verso di lei, avvicinandosi un poco. «Tu non sei le tue cicatrici»” 


“Lei avvertì qualcosa che si rompeva dentro. L'ultimo pezzo integro, l'ultima cosa che era riuscita a riaggiustare si frantumò silenziosa, la sentì farsi polvere e sparire in qualche parte oscura della sua testa. Non c'era più niente da perdonare.” 


 Voi quale frase ricordate di più?
 Scrivetecelo in un commento.


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giovedì 30 agosto 2018

Review Party - Recensione di "Il cielo è tutto nostro" di Luke Allnutt


Longanesi con le sue uscite l'ha fatta da padrone sul blog questa settimana e sulla scia di questo trend, ecco che oggi arriva la recensione di "Il cielo è tutto nostro" di Luke Allnutt, di cui vi ho parlato anche martedì nel focus sul tema del viaggio che trovate a questo link, nella mia tappa del blogtour dedicato al libro.


"Mentre risalgo lentamente la collina le sussurro.
Il cielo è tutto nostro, il cielo è tutto nostro."

Trama

Rob Coates ha tutto ciò che avrebbe potuto desiderare: Anna, una moglie fantastica, la loro bella casa a Londra e, soprattutto, suo figlio Jack, che rende ogni giorno una straordinaria avventura. 
Ma tutto cambia quando una terribile malattia irrompe nelle loro vite.
Ritrovatosi improvvisamente solo, Rob si abbandona a una spirale di disperazione e alcolismo, anche se nei momenti di lucidità cerca conforto fotografando i grattacieli e le scogliere che aveva visto con Jack. Ed è proprio da quelle foto che si dipana un filo di speranza, seguendo il quale Rob intraprende un viaggio straordinario all’interno di se stesso, alla ricerca del perdono e di un nuovo inizio.

Perché leggerlo?

Lo avevo già accennato nella tappa del blogtour: "Il cielo è tutto nostro" è una delle letture del 2018 che mi hanno più colpita e commossa.
Dalla trama è facile comprenderne il motivo, ma a mio parere quello che rende il romanzo così speciale sono i personaggi, e il legame di immediata empatia che si crea con il lettore. Vederli affrontare enormi sofferenze e prendere atto di quanto diverse possano essere le reazioni al dolore lacerante per la perdita di una persona cara, non fa altro che rafforzare, in chi legge, la sensazione di provare le stesse emozioni dei protagonisti.
Personalmente mi sono ritrovata molto nel modo in cui Anna, la moglie di Rob, gestisce il suo dispiacere, cercando di non sprofondare in un baratro senza ritorno e provando a trasformare un'esperienza così negativa in positiva, facendo del bene al prossimo.
Rob, invece, sceglie un'altra strada, o forse "scegliere" non è proprio il termine giusto, perché in realtà sragiona e inizia a bere; ma la cosa più importante è che decide di affrontare un viaggio in ricordo del piccolo Jack, un'avventura che gli salverà la vita e gli farà ritrovare un po' di pace. 
E la chiave di tutto il romanzo è proprio il viaggio stesso, oltre al significato che assumerà per Rob la frase Il cielo è tutto nostro
Preparate i fazzoletti cari miei, perché, sì, l'esordio letterario di Luke Allnutt racconta una storia triste, ma ha anche il merito di infondere speranza, ricordando ad ognuno di noi che il dolore non deve paralizzarci e che da esso, a volte, può scaturire anche qualcosa di bellissimo.
****
E se per qualche motivo lo avete perso, ecco un riepilogo delle tappe del Blogtour!




[#aspettandoisoladineve] - Il quarto giorno - "Alfredo" di Valentina D'Urbano



Quarta e penultima giornata di #aspettandoisoladineve!
Come ogni giorno ormai, vi ricordo che lunedì è iniziato l'evento che, accompagnato dai post dedicati ai libri di Valentina D'urbano e pubblicati sui nostri blog, vi darà la possibilità di portarvi a casa, in anteprima assoluta, una copia speciale in edizione fuori commercio del suo nuovo attesissimo romanzo
, Isola di Neve, in libreria dal 13 settembre
Un/a fortunato/a tra voi il 4 Settembre potrà  vincere la copia con la dedica dell'autrice! 
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Trama

Alla Fortezza – il quartiere senza identità, con l’asfalto riarso dal sole e spaccato dal gelo, e di palazzi dall’intonaco ruvido e sbrecciato – tutti li chiamano «i gemelli». Perché da sempre Beatrice e Alfredo sono inseparabili, come fratelli appunto. O forse qualcosa di più? La loro storia, struggente e tragica, diventerà quasi una leggenda nel quartiere. Ma a narrarla finora è stata soltanto Bea, la metà più forte dei «gemelli», la ragazza cui bastava sentire l’odore di Alfredo sulla maglietta verde che lei stessa gli aveva regalato per sapere che lui ci sarebbe sempre stato. La giovane donna che ha lottato fino alla fine per sentire il rumore, inconfondibile, dei suoi passi. Questa invece è la storia della metà più debole dei «gemelli» e a raccontare l’arrivo alla Fortezza è Alfredo, in prima persona, con la sua voce, le sue fragilità, i suoi piccoli e grandi sogni così difficili da realizzare e così facili da infrangere. Fino all’incontro che gli cambierà la vita: quello con Beatrice.

Anche stavolta non possono mancare le citazioni
“Qualche volta, Beatrice, anche se io non ci sono più.
Qualche volta, da oggi in poi.
Sorridi.” 


“Vorrei stare con te, ma diventerò come mio padre, il sangue non è acqua, forse diventerò come Massi, un giorno prenderò un coltello e ti farò a pezzi, c’è questo segno che me lo ricorda.
E io mai ti farei del male, Beatrice.
Vorrei stare con te, ma è meglio se ti tengo lontana.” 

 Voi quale frase ricordate di più?
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mercoledì 29 agosto 2018

[#aspettandoisoladineve] - Il terzo giorno - "Quella vita che ci manca" di Valentina D'Urbano



È mercoledì e questo significa che siamo arrivati alla terza giornata di #aspettandoisoladineve .
Lunedì è iniziato l'evento che, accompagnato dai post dedicati ai libri di Valentina D'urbano e pubblicati sui nostri blog, vi darà la possibilità di portarvi a casa, in anteprima assoluta, una copia speciale in edizione fuori commercio del suo nuovo attesissimo romanzo
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Trama

Gennaio 1991. Valentino osserva le piccole nuvole di fiato che muoiono contro i finestrini appannati della vecchia Tipo. L'auto che ha ereditato dal padre, morto anni prima, non è l'unica cosa che gli rimane di lui: c'è anche quell'idea che una vita diversa sia possibile. Ma forse Valentino è troppo uguale al posto in cui vive, la Fortezza, un quartiere occupato in cui perfino la casa ti può essere tolta se ti distrai un attimo. Perciò, non resta che una cosa a cui aggrapparsi: la famiglia. Valentino è il minore dei quattro fratelli Smeraldo, figli di padri diversi. C'è Anna, che a soli trent'anni non ha ormai più niente da chiedere alla vita. C'è Vadim, con la mente di un dodicenne nel bellissimo corpo di un ventenne. E poi c'è Alan, il maggiore, l'uomo di casa, posseduto da una rabbia tanto feroce quanto lo è l'amore verso la sua famiglia, che deve rimanere unita a ogni costo. Ma il costo potrebbe essere troppo alto per Valentino, perché adesso c'è anche lei, Delia. È più grande di lui, è bellissima - ma te ne accorgi solo al secondo o al terzo sguardo - e, soprattutto, non è della Fortezza. Ed è proprio questo il problema. Perché Valentino nasconde un segreto che non osa confessarle e soprattutto sente che scegliere lei significherebbe tradire la famiglia. Tradire Alan. E Alan non perdona. Questo è un romanzo sull'amore, spietato come solo quello tra fratelli può essere. Ma è anche un romanzo sull'unico altro amore che possa competere quello che irrompe come il buio in una stanza.

Ecco due delle tante frasi che rimangono impresse nella mente a fine lettura...
Il sangue si lava, non è quello il problema.Il problema sono le cicatrici, che rimangono e a distanza di anni ti ricordano chi sei e chi avresti potuto essere, e per questo fanno un male pazzesco.” 
 

« Anche tuo padre se potesse vederti sarebbe orgoglioso di te. » Non è vero. È una gran cazzata. Se potesse vedermi, mio padre si vergognerebbe di me. Si vergognerebbe perché ho scelto la strada più facile, quella che il mondo ci ha riservato da quando siamo nati. Ho scelto la strada facile e non ho neanche provato a imboccare quella difficile, quella che porta fuori, in qualche altro posto. Ho scelto insieme a te la strada che gira intorno, quella che non porta da nessuna parte e quando arrivi sei ancora al punto di partenza ed è come se non ti fossi mai mosso. Lui non sarebbe orgoglioso, sarebbe deluso. Ecco perché mai come in questo momento sono felice che non possa vedermi. Che non possa vederci.” 

 Voi quale frase ricordate di più?
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martedì 28 agosto 2018

[#aspettandoisoladineve] - Il secondo giorno - "Acquanera" di Valentina D'Urbano



Seconda giornata di #aspettandoisoladineve!
Da ieri e per i prossimi quattro giorni potrete trovare nei nostri blog dei post dedicati ai libri di Valentina D'urbano e provare a portarvi a casa, in anteprima assoluta, una copia speciale in edizione fuori commercio del suo nuovo attesissimo romanzoIsola di Nevein libreria dal 13 settembre
Un/a fortunato/a tra voi il 4 Settembre potrà vincere la copia con la dedica dell'autrice! 
Continuate a leggere per scoprire come partecipare!



Trama
È un mattino di pioggia gelida, che cade di traverso e taglia la faccia, quello in cui Fortuna torna a casa. Sono passati dieci anni dall'ultima volta, ma Roccachiara è rimasto uguale a un tempo: un paesino abbarbicato alle montagne e a precipizio su un lago, le cui acque sembrano inghiottire la luce del sole. Fortuna pensava di essere riuscita a scappare, di aver finalmente lasciato il passato alle spalle, spezzato i legami con ciò che resta della sua famiglia per rinascere a nuova vita, lontano. Ma nessun segreto può resistere all'erosione dell'acqua nera del lago. A richiamarla a Roccachiara è un ritrovamento, nel profondo del bosco, che potrebbe spiegare l'improvvisa scomparsa della sua migliore amica, Luce. O forse, a costringerla a quel ritorno è la forza invisibile che ha sempre unito la sua famiglia: tre generazioni di donne tenaci e coraggiose, ognuna a suo modo. E forse, questa volta, è giunta l'ora che Fortuna dipani i segreti nascosti nella storia della sua famiglia. Forse è ora che capisca qual è la natura di quella forza invisibile, per riuscire a darle un nome. Sperando che si chiami amore.

Ecco qualche estratto da Acquanera

 “Il cielo è azzurro e freddo dovunque, pensai, in qualunque parte del mondo. Dovunque stai è uguale, quello che hai te lo porti dentro.
Non c'è bisogno di nient'altro che del tuo corpo, è la casa di tutti i tuoi strappi, delle tue cicatrici. Il posto degli affetti che non hai, degli amori che non ti vogliono e di quelli che ti sei costruita per andare avanti.
Quello che hai te lo trascini appresso, non è nelle persone e nemmeno nelle cose che ti ricordano delle persone. Quello che hai sta dentro di te.”

“La gente si ama, si ama continuamente. L'ho visto.  Le persone sbandierano il loro amore a chiunque, te lo sbattono in faccia con arroganza. Amare qualcuno e avere qualcuno che ti ama è qualcosa che ti rende migliore, una garanzia agli occhi degli altri. Penso che è amore rappreso.  E' bigiotteria, non vale niente.E' lucente in superficie, ma dentro è nero, rugginoso, si inceppa e non funziona.L'amore, quello vero, è quello che la gente nasconde. Quello che rende fragili e cattivi, quello che rende meschini.  Quello che rende avidi. Disposti a tutto. L'amore è scuro, vischioso, è il sangue che si addensa e chiude i contorni di una cicatrice. La patina ruvida e opaca che si è depositata sulle ossa consumate di Luce, a quello assomiglia l'amore. E' muffa, che ti vive addosso mentre tu sei morto. Quello che non vorresti far vedere a nessuno. L'amore che ti vergogni di provare.”

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Blogtour - "Il cielo è tutto nostro" di Luke Allnutt - Il tema del viaggio


"Il cielo è tutto nostro", edito Longanesi, arriverà in libreria il 30 agosto e vi consiglio di non lasciarvelo sfuggire perché è un romanzo che tocca le corde del cuore e, almeno per quello che mi riguarda, è una delle migliori letture di quest'anno. Il giorno dell'uscita potrete leggere la mia recensione in occasione del Review Party, ma la giornata di oggi è dedicata ad uno dei temi del libro, il viaggio.
Prima però, diamo un'occhiata alla trama del romanzo!


Trama

Rob Coates ha tutto ciò che avrebbe potuto desiderare: Anna, una moglie fantastica, la loro bella casa a Londra e, soprattutto, suo figlio Jack, che rende ogni giorno una straordinaria avventura. Ma tutto cambia quando una terribile malattia irrompe nelle loro vite. Ritrovatosi improvvisamente solo, Rob si abbandona a una spirale di disperazione e alcolismo, anche se nei momenti di lucidità cerca conforto fotografando i grattacieli e le scogliere che aveva visto con Jack. Ed è proprio da quelle foto che si dipana un filo di speranza, seguendo il quale Rob intraprende un viaggio straordinario all’interno di se stesso, alla ricerca del perdono e di un nuovo inizio.

Il viaggio di Rob

Atto di spostarsi da un luogo all'altro compiendo un certo percorso; giro più o meno lungo attraverso luoghi e paesi diversi dal proprio.
Questa è la definizione di viaggio che troviamo nel vocabolario. Ma per ognuno di noi, quando ne affrontiamo uno, il viaggio diventa qualcosa di più, un'esperienza intima e personale.
Per Rob il viaggio si rivela essere la cura, o quantomeno un sollievo, per il profondo dolore che lo attanaglia dopo la morte del piccolo Jack. È un uomo annientato, che medita di farla finita con la propria vita e che cerca e trova momentaneo conforto nell'alcol.
Nonostante questo, però, decide di intraprendere un viaggio che lo riporta in ogni luogo in cui è stato con il suo Jack: un modo per conservare intatto il ricordo di suo figlio e per sentirlo ancora vicino. E sarà anche più di questo, perché il viaggio di Rob, rappresenterà anche la sua rinascita. Uno scatto dopo l'altro, verrà a conoscenza di amare verità, prenderà coscienza dei propri errori, ma riuscirà anche a elaborare il suo dolore e a trasformarlo in qualcosa di buono, di più nobile.
Tornando, invece, alla dimensione fisica del viaggio di Rob, quello che posso raccontarvi, senza rivelarvi tutta storia, è che si metterà a viaggiare per tutto il Regno Unito alla ricerca di bellissimi panorami da immortalare. Dalle scogliere del sud dell'Inghilterra, le Seven Sisters, alla Gola di Cheddar, dal Gherkin allo Shard, edifici che si trovano entrambi a Londra: tutti luoghi accomunati da magnifiche viste, tutti posti che avevano affascinato il tenero Jack.

****
La mia tappa conclude il Blogtour e, se non lo avete già fatto, vi consiglio di leggere tutte le precedenti, perché scoprirete sempre maggiori dettagli su questo straordinario romanzo! Ora, come vedete dal banner, non mi resta che darvi appuntamento a giovedì per la recensione. Vi aspetto! 




lunedì 27 agosto 2018

[#aspettandoisoladineve] - Il primo giorno - "Il rumore dei tuoi passi" di Valentina D'Urbano



Eccoci, finalmente! È  la prima giornata di #aspettandoisoladineve
A partire da oggi, per i prossimi cinque giorni potrete trovare nei nostri blog dei post dedicati ai libri di Valentina D'urbano e provare a portarvi a casa, in anteprima assoluta, una copia speciale in edizione fuori commercio del suo nuovo attesissimo romanzo, Isola di Neve, in libreria dal 13 settembre
Un/a fortunato/a tra voi il 4 Settembre potrà  vincere la copia con la dedica dell'autrice! 
Continuate a leggere per scoprire come partecipare!



Trama


In un luogo fatto di polvere, dove ogni cosa ha un soprannome, dove il quartiere in cui sono nati e cresciuti è chiamato "la Fortezza", Beatrice e Alfredo sono per tutti "i gemelli". I due però non hanno in comune il sangue, ma qualcosa di più profondo. A legarli è un'amicizia ruvida come l'intonaco sbrecciato dei palazzi in cui abitano, nata quando erano bambini e sopravvissuta a tutto ciò che di oscuro la vita può regalare. Un'amicizia che cresce con loro fino a diventare un amore selvaggio, graffiante come vetro spezzato, delicato e luminoso come un girasole. Un amore nato nonostante tutto e tutti, nonostante loro stessi per primi. Ma alle soglie dei vent'anni, la voce di Beatrice è stanca e strozzata. E il cuore fragile di Alfredo ha perso i suoi colori. Perché tutto sta per cambiare.

Come dimenticare il primo romanzo di 
Valentina D'Urbano? Impossibile. 
“Ci saranno tante cose a cui dovrò abituarmi, e ce ne saranno altrettante di cui dovrò fare a meno... La luce azzurrina delle terrazze dove non batte mai il sole...Il tramonto riflesso sulle schegge di bottiglie rotte sull'asfalto, che brillano come diamanti. I fari nella notte...Il rumore dei tuoi passi, il tuo odore che svanisce sul cuscino, la luce del giorno in cui mi hai lasciato sola.” 
 “Non ho fatto altro che amarti per tutto questo tempo, ogni secondo, ogni momento della tua vita, e anche dopo ho amato tutto, e ci vuole coraggio ad amare uno come te.” 

Voi quale frase ricordate di più?
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giovedì 23 agosto 2018

"Casi umani" di Selvaggia Lucarelli - Come capire che l'importante è bastare a se stessi

Mentre mi accingevo a scrivere queste poche righe di commento all'ultimo libro di Selvaggia Lucarelli, sono incappata in alcune recensioni poco lusinghiere. C'è chi giura di volerlo buttare nella spazzatura, chi si aspettava una lettura diversa, decisamente più profonda. Opinioni che mi hanno fatto sorridere dato che bastava leggere la trama per comprendere che la Lucarelli non avesse la minima intenzione di scrivere un trattato sulle relazioni amorose, ma che volesse semplicemente raccontare le sue esperienze con il sarcasmo che la contraddistingue. Giudicate voi stessi!





Trama

La delusione, la tristezza, il dolore, certo. Ma poi, dopo i primi giorni, anche l'inesorabile scivolare verso una serie di incontri surreali e di relazioni-lampo con personaggi a cui, a distanza di anni, non si concederebbe neppure il tempo di un caffè ma che, per irripetibili congiunzioni astrali, si sono trovati a rivestire il ruolo di traghettatori. Con effetti tragicomici. Personaggi che "potrebbero sembrare frutto di fantasia, di un mojito di troppo o di una sfiga siderale e che invece, ahimè, sono comuni e realmente esistiti". Da Mister Foglio Excel, di una taccagneria mitologica, a Mister Ho una cosa per te, cleptomane compulsivo, fino al vincitore assoluto, Mister Il piacere è soggettivo, voyeurista seriale. Una galleria di uomini che, prima ancora di poter essere definiti ex, sono evidenti, cristallini Casi Umani. E che Selvaggia Lucarelli racconta con maestria unica, con spietata (auto)ironia, con il sollievo e la benevolenza della sopravvissuta.

Perché leggerlo?

Ritrovarsi a maledire certi incontri, provare sconforto nei confronti del genere umano, aver così tanta voglia di piangere che si finisce per ridere. A tutti è capitato di sentirsi così, ed è questo lo spirito di "Casi umani". E infatti, proprio come era successo con "Dieci piccoli infami", la lettura di questo libro ha il grande pregio di farci sentire "compresi" e decisamente in buona compagnia. Perché di uomini imbecilli e senza midollo ne è pieno il mondo: in alcuni è incappata Selvaggia, altri sfortunatamente sono toccati a noi. Che mondo crudele!
Il nuovo racconto di Selvaggia è quasi terapeutico e, per quanto sia divertente e assuma toni tragicomici, invita a una riflessione profonda su noi stessi, sul nostro modo di superare le delusioni amorose e sul nostro amor proprio.

"Quando si soffre, meglio starsene in disparte per un po’, nell’attesa di tempi migliori."

Sembra una affermazione ovvia, ma nella realtà dei fatti, molto spesso ricorriamo al chiodo scaccia chiodo, tentiamo in ogni modo di riempire il vuoto che sentiamo dentro, proviamo a placare la nostra inquietudine buttandoci a capofitto in una nuova esperienza che ci permetta di non pensare troppo. Ma è un atteggiamento che non porta a nulla di buono e la Lucarelli lo dimostra passando in rassegna molte delle sue deludenti relazioni con personaggi microcefali di poco spessore; una carrellata di disavventure che porta il lettore a chiedersi se si tratta di persone reali o se Selvaggia è stata vittima, in parecchie occasioni, di una candid camera. 
Del resto, le storie dell'autrice non fanno altro che confermare che il detto "meglio soli che male accompagnati" dovrebbe diventare la nostra filosofia di vita, un mantra.
Sarà per il contenuto, sarà per lo stile di scrittura molto diretto e immediato di Selvaggia Lucarelli, sta di fatto che "Casi umani" si legge nel giro di poche e fa tanto sorridere.
Il passo che mi ha fatto più ridere? La cena con l'influencer!

"Ero a cena con uno che si era fatto cucire a mano la I di Influencer."

Vi lascio solo immaginare come continua...

giovedì 9 agosto 2018

Recensione - "Le sorelle Donguri" di Banana Yoshimoto

Che leggiate le mie parole mentre preparate i bagagli perché finalmente state per andare in ferie, o che lo facciate dalla spiaggia, tra un tuffo e l'altro, sappiate che il blog non va in vacanza e che qui troverete tutti i resoconti delle mie letture estive, in vista, poi, di un fine agosto e un settembre zeppi di eventi e recensioni di magnifiche nuove uscite.
Fatta questa premessa, oggi parliamo del romanzo "Le sorelle Donguri" di Banana Yoshimoto, uscito a fine giugno per Feltrinelli.



"La felicità e la tristezza vanno e vengono come le onde sul bagnasciuga. Se oggi cerchiamo rifugio tra le mura di casa, arriverà anche il momento in cui sentiremo il desiderio di uscire. È un processo inesauribile, come le onde del mare, sia che lo stiamo a osservare sia che cerchiamo di restare a galla. È la sola gioia del vivere."

Trama


Guriko, rimasta orfana da ragazzina, nella solitudine della sua stanza gestisce, insieme alla sorella Donko, un sito di posta per persone in difficoltà che si chiama «Donguri shimai» (Le sorelle Donguri). Donko è tanto energica e indipendente quanto la sorella è solitaria e taciturna. Questo fino a quando il messaggio di una donna che lamenta la perdita del marito induce Guriko a ripensare a Mugi, il suo primo amore, incontrato ai tempi della scuola e poi sparito nel nulla. Segretamente cova da sempre il desiderio e la speranza di ritrovarlo, decide allora di interrompere la propria clausura e di andare a cercarlo.

Perché leggerlo?

Ho meditato a lungo prima di decidere di rivelarvi il mio pensiero su questa lettura, ma avevo dei buoni motivi. Il primo è che non avevo mai letto nulla di Banana Yoshimoto e quindi non posso fare dei paragoni con le sue opere precedenti, il secondo è che, giunta all'ultima pagina, sono rimasta un pochino perplessa, e il terzo, infine, è che non so bene come esprimere le sensazioni che il libro mi ha lasciato. Però voglio provarci, e allora iniziamo!
"Le sorelle Donguri" è senz'altro un romanzo particolare, e mi pare di capire che questo sia un tratto distintivo della scrittura dell'autrice. Un'atmosfera che definirei onirica e a tratti surreale pervade l'intera narrazione; ma tra i pensieri della protagonista Guriko, le lettere che arrivano al sito e gli avvenimenti raccontati, il lettore non incontra alcuna difficoltà nell'immaginare l'universo creato dalla Yoshimoto. Bisogna comunque considerare che la scrittrice parla di una realtà e di una cultura molto distanti da quelle occidentali, e forse è per questo che a volte ci si ritrova un po' spaesati.
Quello che ho davvero apprezzato nel nuovo romanzo di Banana Yoshimoto è la delicatezza con la quale vengono affrontati i sentimenti di Guriko e la possibilità, da parte di chi legge, di condividere ciò che lei prova e pensa. Non è un caso, infatti, che abbia sottolineato diversi passi del libro legati in gran parte a temi su cui in questo periodo, non per mia volontà, mi sono ritrovata a riflettere, come il dolore per la perdita di una persona cara e il modo in cui ognuno di noi affronta la vita.
Ora, riflettendoci, so quale è la sensazione che mi ha colpito a fine lettura: è la malinconia. Per la protagonista, per quello che ha dovuto sopportare nella sua vita e per quello che non è riuscita a realizzare. Avrei forse voluto un finale diverso e perciò ero incerta riguardo alle mie impressioni su "Le sorelle Donguri". Ma se un libro dà da pensare, vuol dire che ha colpito nel segno, e questo è sicuramente il caso dell'ultima fatica di Banana Yoshimoto. 

Stavolta il mio parere è estremamente personale, magari anche un po' confuso e incomprensibile (ditemelo pure!), perciò sono molto curiosa di conoscere il vostro. Quindi fatevi avanti e scrivetemi! 

mercoledì 1 agosto 2018

[#aspettandoisoladineve] di Valentina D'Urbano - L'evento



Avete letto tutti i libri di Valentina D'Urbano e non vedete l'ora di leggere "Isola di Neve" ma non riuscite ad aspettare il 13 settembre? Ecco una sorpresa per voi! 


Seguendo l'evento #aspettandoisoladineve un fortunato lettore potrà portarsi a casa la copia del libro in super anteprima. 

Per ora non possiamo dirvi altro, seguiteci nei nostri social per restare aggiornati e condividete questo post ovunque utilizzando l'hashtag #aspettandoisoladineve 


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